Il mestiere di critico mi porta talvolta dietro le quinte dei teatri, nei camerini degli attori, alle cene dopo lo spettacolo con tutta la compagnia. Una tacita etica professionale sconsiglierebbe il Signor Critico dal fraternizzare coi commedianti, èvero, ma io debbo confessare che questo mio lavoro – oramai trentennale – me lo sono scelto proprio perché mi affascina la società dei comici: la loro innocente mitomania, il loro accanimento per accaparrarsi una battuta in più, i loro litigi per futili motivi e le loro altrettanto cervellotiche rappacificazioni.Gli altri, quelli che esercitano attività serie e fattive, sorridano pure di compatimento sul giovane generico che porta il cagnolino della primadonna a fare pipì, sul caratterista che toccandosi il collo rivela la disgrazia di non aver voce stasera, sulle astuzie del macchinista per moltiplicare i sipari di ringraziamento. A me tutto questo piace: sono segni, sia pure infimi, della malattia dell’immaginazione. Da queste mie curiosità nasce ”Miseria e grandezza”. Ghigo de Chiara
di Ghigo de Chiara
Adattamento e Regia di Gino Criscuolo e Biagio Fiorenza